La pallavolo è, al mio sguardo, “equilibrio”: quell’equilibrio che l’atleta ricerca tra leggerezza e forza. Senza trascurare la dimensione tempo, cioè quell’attimo sospeso in cui la ricerca di equilibrio diviene gesto atletico. Un attimo sospeso in cui non contano i secondi, ma la coscienza di essere lì per uno scopo, una meta, mentre tutto vibra in attesa. Allora il gesto atletico diviene eterno, ha la stessa dignità del gesto dell’eroe antico, gesto che quando è gesto di squadra appare come una danza, come una liturgia antica, ma vibrante.